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      che soffrono di nevralgie o di emicrania, presentono gli uragani, perchè la diversità della ten-
      sione elettrica li avverte con dolorosi messaggi dell'imminente sconvolgersi dell'atmosfera. Una
      certa influenza ha forse anche l'ozono, ossia l'ossigeno elettrizzato; ma i medici sono arrivati, in
      quest'argomento, a risultati differenti e spesso opposti.
      Del pari non si può negare che anche la luce agisca sui nostro organismo, ed è noto che la
      deficienza di essa a lungo protratta determina nei minatori, nei prigionieri, ecc., affievolimento
      di forze e favorisce l'insorgere, di certe malattie, come l'idropisia, la scrofola, ecc.
      È pure noto che i fanciulli di campagna sono generalmente forti, sani, vispi; quelli di città
      magri, pallidi, fiacchi. Le troppe cure finiscono coll'opprimere questi teneri organismi. Le
      mamme affettuose e poco forti in igiene, temono che una bella corsa per i prati, sotto i baci fer-
      vidi del sole, sia loro dannosa, e prescelgono di tenerli tappati per ore ed ore entro a stanze.
      Queste tenere piante, avide di luce, crescerebbero forse come rigogliosi e vivaci fiori di campo,
      ed invece crescono come pallidi e delicati fiori di serra, nei quali la seducente morbidezza na-
      sconde invano una fibra debole. A questo proposito non si può inoltre che biasimare l'abitudine
      delle nostre donne di rendere, massime nell'estate, le stanze così oscure che chi viene dal di fuo-
      ri deve arrestarsi sulla soglia per non dar di cozzo contro le persone od i mobili che vi si trova-
      no.


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Antropologia
di Giovanni Canestrini
Hoepli Milano
1888 pagine 204