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      Licht, Licht, mehr Licht! disse Goethe morendo.
      Potente è l'azione della temperatura sull'uomo. Nei paesi caldi la cute, sferzata continua-
      mente dal raggio intenso del sole, è di sovente disposta ad ammalare; così la lebbra e l'elefantia-
      si, quasi sconosciute da noi, vivono endemiche nelle piaggie orientali. Anche il fegato è più
      soggetto a malattie in regioni calde che non nelle fredde o temperate. Dicasi altrettanto del si-
      stema nervoso che si rende eccitabile nel più atto grado, da che seguono sensibilità esagerata,
      passioni violente, esaltazioni del sentimento. Nei climi freddi, gli organi più soggetti a malattie
      sono i respiratorii, traversati sempre da correnti di aria fredda e da ricca messe di sangue.
      Una certa azione hanno anche i venti, e precisamente quelli che spirano con leggi e dire-
      zioni costanti e per lungo tempo di seguito su certe contrade. Il Rosanelli nel suo Manuale di
      Patologia, dal quale ho attinto molte notizie, dice: "Il languore, il senso di torpore generale che
      produce lo scilocco, non è forse causa predisponente a quelle malattie che dipendono da rilassa-
      tezza dei nostri tessuti? L'esperienza giornaliera lo prova indubitabilmente."
      Una influenza sul nostro organismo ha infine anche il luogo di dimora, per la diversa sua
      costituzione geologica ed idrografica. Dove si ha un suolo magnesiaco, che getti nelle acque po-
      tabili parte de' suoi elementi, regna endemico il gozzo; il coléra segue quasi sempre il corso del-
      le acque e decima gli abitanti dei terreni di alluvione, rispettando quelli che stanno sui terreni


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Antropologia
di Giovanni Canestrini
Hoepli Milano
1888 pagine 204

   





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