resta per moltissime generazioni quello di un Negro. I popoli del Nicaragua e dell'Ecuador sono 
 
     
quasi tutti mulatti; parlano essi forse mezzo negro e mezzo spagnuolo? E se ci volgiamo agli 
 
     
animali, noi sappiamo che la volpe abbaia come un cane, e che gli orsi di specie molte distinte 
 
     
muggiscono nello stesso modo. Sebbene dunque la lingua sia un importante elemento antropo-
 
     
logico, non può tuttavia considerarsi come unica base di classificazione, senza falsare le leggi 
 
     
della eredità naturale.
 
     
Riguardo al linguaggio, è degno di menzione il fatto che presso alcuni popoli le donne 
 
     
parlano un idioma diverso da quello degli uomini; dicasi ciò di alcune stirpi americane e parti-
 
     
colarmente di quelle che abitano le piccole Antille. Il Rochefort fu condotto alla supposizione 
 
     
che in un lontano passato i Caribi abbiano invaso le piccole Antille, vi abbiano uccisi tutti gli 
 
     
uomini e conservato le donne che rimasero fedeli alla loro lingua primitiva. Ma questa spiega-
 
     
zione è stata dimostrata erronea dallo Stolle, senza però che questo ne esponesse una migliore. 
 
     
Il fenomeno si ripete presso i Guyacurus ed altre stirpi del Brasile e secondo Erodoto, è avvenu-
 
     
to anticamente alcun che di simile presso gli Ionii. Del resto, anche presso di noi le donne han-
 
     
no delle espressioni diverse da quelle degli uomini per designare cose e fatti che riguardano la 
 
     
loro vita sessuale.
 
     
SCRITTURA. - L'uomo solo conosce la scrittura, e non si può dubitare che il progresso 
 
     
rapido, compiuto dall'umanità, sia dovuto in parte a lei.
  
  
  
  
  
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 Antropologia
 
di Giovanni Canestrini 
Hoepli Milano 1888
pagine 204  | 
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