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      1.° I canini non sporgono sopra gli altri denti.
      2.° Nè sono collocati in alveoli profondi.
      3.° Le arcate zigomatiche sono strette.
      4.° E non esistono creste al capo.
      5.° In fine il nesso tra la testa ed il tronco è debole.
      Niuno di questi caratteri può essere isolato; tutti insieme costituiscono un sistema, e pel
      loro complesso la scimia assume la natura di fiera, l'uomo quella di un essere inerme.
      Il dente canino pertanto delle scimie antropomorfe non è soltanto un dente un poco più al-
      lungato, un poco più sviluppato, ma essendo legato, com'esso è, coll'apparecchio testè descritto,
      costituisce un istrumento apposito ed un carattere speciale; ed è il carattere del leone e della ti-
      gre. Il gorilla, l'orango e consorti sono dunque fiere, e l'uomo che ne manca è inerme.
      Per far vedere la natura ferina delle scimie, potrà servire il seguente passo che trovasi nel-
      l'opera di Brehm sulla vita illustrata degli animali. "Non tutte le scimie fuggono davanti ai ne-
      mici; le più robuste si oppongono persino ai carnivori più terribili ed all'uomo, mettendosi in
      una lotta per lo meno dubbia per l'aggressore. Lo scimie maggiori, specialmente i babbuini,
      posseggono nei loro denti un'arma sì terribile, che ponno benissimo misurarsi con un nemico,
      specialmente se questo, come succede comunemente, lotta da solo, mentre essi si difendono in
      masse, con fedeltà ed energia. Le femmine non si mischiano nella pugna, se non quando si trat-
      ta di difender sè stesse od i loro giovani; in questo caso esse dimostrano non minore coraggio


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Antropologia
di Giovanni Canestrini
Hoepli Milano
1888 pagine 204

   





Brehm