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      voluminoso che nell'uomo, e gli arti inferiori sono più brevi in proporzione alla statura. Gio-
      vanni Ranke, che ha studiato quest'argomento di proposito, arriva al seguente risultato: "Con
      una parola, le proporzioni maschili del corpo si avvicinano in generale più delle femminili al
      completo sviluppo tipico dell'organismo umano; la donna invece s'accosta più dell'uomo alla
      conformazione infantile e trovasi per conseguenza sopra un più basso gradino di evoluzione." E
      più oltre soggiunge: "Il corpo della donna sta presso tutte le nazioni del mondo, anche le meno
      colte, nello stesso rapporto al maschile come presso la razza bianca, e dappertutto è nelle sue
      proporzioni più affine all'età infantile che quello dell'uomo."
      6.° Lo sviluppo femminile è più precoce del maschile; infatti la donna raggiunge la
      pubertà prima dell'uomo, ed invecchia anche prima di lui. Nel quarto capitolo è stato detto che
      l'epoca della pubertà incomincia in Europa fra gli anni 12 a 15 pel sesso femminile, e fra gli an-
      ni 14 a 16 pel sesso maschile; e che i mestrui cessano nelle nostre donne fra gli anni 45 e 50, e
      l'uomo diventa impotente fra i 50 e 60 anni. In altri climi le cifre mutano, ma il rapporto rimane
      pressochè costante.
      7.° Dal lato psicologico non possiamo negare alla donna felice memoria, genio artisti-
      co, fantasia vivissima, pronta intuizione e raziocinio minuzioso; ma la profondità della medita-
      zione o la potenza della sintesi filosofica devonsi cercare nella mente dell'uomo e non in quella
      della donna.


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Antropologia
di Giovanni Canestrini
Hoepli Milano
1888 pagine 204

   





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