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      Santorino, parecchi strumenti si trovarono nell'Irlanda e nell'America settentrionale.
      All'età del bronzo appartiene il maggior numero delle mariere o terramare e palafitte che
      si scoprirono in varie parti d'Italia e principalmente nell'Emilia. Le mariere sono avanzi di abi-
      tazioni di popoli antichi, i quali vivevano in mezzo alle proprie immondezze. Quest'asserzione
      ha provocato molte obbiezioni, ma non ci vuole molto per capire che ciò sia possibile; basta
      pensare a certi popoli selvaggi odierni dell'America settentrionale, oppure ad un non remoto
      passato delle nostre città, ed anche a qualche vicolo di alcuni dei nostri centri di popolazione.
      Nelle terramare di quest'età, noi troviamo frammenti di pentole sotto forma di cocci; armi
      ed utensili diversi di pietra, di ossa e di corna di cervo; armi ed utensili di bronzo. Il materiale,
      di cui erano fatte quelle pentole, è argilla con granetti calcarei e silicei, cotta semplicemente al
      fuoco libero e non nei forni. Alcune pentole hanno uno strato esterno lucente e di color diverso
      da quello che offre la pasta interna; noi vediamo in questo caso la pentola coperta come di una
      vernice. La lucentezza che si osserva in tali stoviglie è dovuta all'ingubbiatura. Siccome lo stra-
      to esterno è talvolta nero, è probabile che i fabbricatori mescolassero insieme colla pasta minu-
      tamente trita, che dovea fornire lo strato esterno del vaso, del carbone ridotto in polvere. I ma-
      nichi delle pentole delle nostre mariere avevano sovente una forma affatto caratteristica (vedi


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Antropologia
di Giovanni Canestrini
Hoepli Milano
1888 pagine 204

   





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