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      Quando sono fissati questi due fili principali, vengono tirati quattro o sei fili obliqui che formano un poligono, congiungono i fili principali e segnano i limiti della ragnatella. Dopo ciò l'animale, calandosi dal punto più elevato del poligono, tira il filo che ne costituisce il diametro; quindi ritorna al centro, vi depone un ghiometto di seta, gira sul raggio formato verso la periferia, lasciando continuamente uscire un filo dalla sua filiera, ferma il secondo radio ad uno dei fili principali e continua questo procedimento sino alla completa costruzione dei raggi. Infine girando di raggio in raggio e fissando su ciascuno il filo, costruisce i circoli concentrici, incominciando generalmente coi più piccoli, ossia con quelli che sono più vicini al centro. Non ostante queste numerose operazioni, la tela viene finita nel tempo di un'ora.
      Tale è con poche parole l'istinto che spinge alcuni ragni a fabbricarsi una ragnatela. L'uomo ha fatto varii sperimenti per tirar profitto di questo tessuto che potrebbe servire agli stessi usi come la seta; ma i diversi tentativi fallirono pel carattere irrequieto e feroce di questi animali. Non è possibile il tenere radunati in uno stesso locale molti di essi, giacchè il più robusto divora regolarmente il meno robusto. Non è risparmiato nè anche il diverso sesso, ed il sesso debole, che ne' ragni è il maschile, finisce spesso la sua vita tra le velenifere mandibole del sesso forte, ossia delle femmine. Si rifletta inoltre, quanto debba essere difficile l'accumulare giornalmente una quantità d'insetti che sia sufficiente per nutrire un grande numero di esseri così voraci, de' quali ognuno divora agevolmente dieci o dodici mosche ogni ventiquattro ore.


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L'istinto nel regno animale
di Giovanni Canestrini
Treves Milano
1868 pagine 29