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      Assai utile è la raccolta delle uova, che riesce però alquanto difficile, perchè queste giacciono generalmente sul terreno a mucchi coperti di terra. Tuttavia non è impossibile, e prova ne sia che nel 1833 a Saintes-Maries presso Marsiglia furono raccolti 3808 chilogrammi di uova, da cui, se tutte si fossero sviluppate, sarebbero usciti trenta milioni di individui. Siccome le femmine muoiono tosto dopo la deposizione delle uova, così i cadaveri femminili sono il mezzo più sicuro per la ricerca delle uova.
      Ne' casi in cui gli acridii compariscono in stormi numerosissimi, l'azione nostra è inutile pel momento. In allora bisogna salvare quelle frugi che sono mature e quelle che s'accostano alla maturità, e prendere i provvedimenti accennati per l'anno successivo.
      Nei casi sopra citati le migrazioni sono cagionate da scarsità di nutrimento.
      Se ora passiamo ai vertebrati, troviamo che alcuni pesci, come le anguille, discendono in mare, per accudire alla propagazione della specie. Questa discesa, che chiamasi la calata viene eseguita nelle notti oscure e burrascose dei mesi di ottobre, novembre e dicembre. I pescatori sanno giovarsi di tale occasione per far ricca caccia di questi pesci delicati. In fine di gennaio ed in febbraio osservasi un movimento inverso, poichè in quest'epoca le giovani anguille, nate nel mare, entrano nelle acque dolci, innoltrandosi nei varii fiumi.
      Un istinto diverso segue lo storione, che nell'epoca della frega abbandona il mare ed entra nei fiumi per deporvi le uova in luoghi sicuri e tranquilli.


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L'istinto nel regno animale
di Giovanni Canestrini
Treves Milano
1868 pagine 29

   





Saintes-Maries Marsiglia