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      In modo analogo si comporta l'alosa, la quale in primavera dall'Adriatico e dal Mediterraneo entra nelle acque dolci, ed è quindi pescata tanto nei laghi e fiumi del Veneto e della Lombardia, come in quelli della Toscana e dell'Italia meridionale.
      Non meno imponenti, ma meno conosciute, sono le migrazioni di parecchi pesci marini, che talora compariscono in stormi ingenti presso le coste dei mari europei. I veri pesci migratorii dell'emisfero boreale, come per esempio le arringhe, abbandonano in primavera i mari del nord per recarsi ne' più meridionali ed in questi dedicarsi alla riproduzione della specie.
      Anche ne' mammiferi si osserva il fenomeno delle migrazioni, e per citare un esempio, basta ricordare quanto si è veduto ne' buffali dell'America settentrionale. Questi migrano regolarmente durante l'estate fino presso l'Oceano glaciale e si ritirano di nuovo verso il sud in sul cominciare dell'inverno. Non ostante la sanguinosa distruzione portata dall'uomo tra questi animali, osservansi ancor oggidì colonne di diecimila e più individui viaggianti nelle direzioni indicate, e nei tempi passati questi ruminanti aprivano colle loro gite regolari larghi passaggi attraverso alle foreste, alcuni dei quali si trasformarono poi in strade oppure in letti di torrenti o fiumi.
      Non meno sorprendenti sono le migrazioni di altri ruminanti, tra cui va menzionata una specie africana, affine alle gazzelle, l'Antidoreas euchore, che vive nelle vaste pianure le quali si estendono a settentrione del Capo.


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L'istinto nel regno animale
di Giovanni Canestrini
Treves Milano
1868 pagine 29

   





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