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      CAPO I
     
      Dottrine di Lutero, Calvino, Zuinglio diffuse negli Svizzeri e nei Grigioni - Descrizione della Valtellina - I nuovi insegnamenti penetrano in Italia e specialmente nella Diocesi di Como - Novatori rifuggiti in Valtellina - Lodovico Castelvetro - Pier Paolo Vergerio.
     
      Intendo raccontare i turbamenti della Valtellina nel secolo XVII, abbaruffata religiosa che, come spesso, copriva una quistione di nazionalità, mista di eccessi dei popoli e di viluppi d'una politica ambidestra, fecondi di atroci successi, e dove andarono in un fascio le umane cose e le divine. Né forse è privo d'opportunità questo episodio in tempi di sette caldeggianti d'operoso contrasto fra le opinioni e la forza, di lotta fra la sublime ambizione di non sottomettersi che alla ragione pura, e il folle orgoglio di arrogare tutti i diritti di questa alla ragione individuale.
      Pontificando Leone X, il sassone frate Martin Lutero aveva levata - audace - la voce contro le indulgenze, le quali, se prima erano un compenso alle gravose pene ecclesiastiche per i peccati, vennero poi a sovrabbondanza profuse, insinuandosi perfino contro gli oracoli della Chiesa, che assolvessero vivi e morti dalla pena e dalla colpa, e facendosi traffico delle bolle che le concedevano. Da questo, Lutero si aperse il varco a fare alla curia romana altri rimproveri, più uditi perché veri: poi passando dagli abusi nuovi alli vecchi, e dalla fabbrica alli fondamenti(1) impugnò l'autorità papale, il celibato dei preti, infine il sacerdozio stesso.


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Il Sacro Macello di Valtellina
di Cesare Cantù
Sonzogno
1885 pagine 160

   





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