Pagina (25/160)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Quindi molti trascorrevano con Socino a negare la trinità, o cogli Anabattisti a non accettare che la personale aspirazione.
      Francesco Calabrese e Girolamo da Mantova predicavano apertamente contro il battesimo dei bambini in Engadina, onde furono espulsi dall'inquisizione protestante, che non era meno intollerante della romana. Camillo Renato spacciò uguali dottrine a Caspano, poi a Chiavenna; e vi costituì una chiesa separata ove s'insegnava che l'anima finisce col corpo, che soli i giusti risorgeranno ma con corpo diverso, che niuna legge naturale impone cosa fare od ommettere, che il decalogo è inutile a coloro che credono, lor legge essendo lo spirito, che il battesimo e la cena son semplici segni di avvenimenti passati, e non portano alcuna grazia particolare o promessa. Il Mainardo tentò correggerlo, e stese una confessione di fede che ne riprovava gli errori, ma esso gli rispose violentemente, incoraggiato dal Negri e dallo Stancari. Benché il sinodo grigione del 1547 lo condannasse al silenzio, continuò e infine il concistoro di Chiavenna lo dichiarò scomunicato. Adopravano cioè le armi dell'autorità, quelli che l'autorità impugnavano. Camillo è dato dai contemporanei come maestro di Lelio Socino, il quale in fatto molto il frequentò a Chiavenna. I suoi seguaci procurarono che per gl'Italiani riformati si stabilisse un sinodo di qua dei monti, senza dover condursi a quelli fra i Grigioni, paese lontano, di lingua diversa, e dove si tolleravano alcuni riti cattolici, di qui ripudiati.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Il Sacro Macello di Valtellina
di Cesare Cantù
Sonzogno
1885 pagine 160

   





Socino Anabattisti Calabrese Girolamo Mantova Engadina Renato Caspano Chiavenna Mainardo Negri Stancari Chiavenna Lelio Socino Chiavenna Italiani Grigioni