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      Che congiurarono per iscannarci tutti inermi? Volti Iddio sovr'essi il loro consiglio, e si scannino fino ad uno quanti eretici dannati al demonio vivono in mezzo all'ovile di Cristo. Se noi li uccidiamo, se ne parlerà alcun tempo, indi scaderà fin la memoria loro: se vivi li lasciamo, continueranno a darsi attorno, cercando a noi nemici, a sé vendetta. Gusti il popolo la voluttà del sangue, e sia suggello al voto di eterna nimistà con questi esecrati padroni". Quel caldo parlare vinse i ritrosi pareri, e fece precipitare la bilancia dei consigli esagerati. Onde, accesi tutti in gran volontà di un passo terminativo, serrandosi le mani con quella potenza che è data dall'accordo delle volontà, giurarono ridurre le vendette ad un colpo e fare a pezzi quanti eretici natii o stranieri, fossero nella valle. E senza punto frammettere, venne spedito il capitano Giovanni Guicciardi di Ponte per amicare il cardinale Federico Borromeo, il duca di Feria e gli altri magnati del governo milanese. Nel che riuscito a poca fatica, ed avutone anzi 3000 doppie,(67) assoldò esuli e gente d'ogni sorta pel primo sforzo di liberare la patria.
      Non crederete che, fra tanti complici, questi trattati passassero nascosti ai Grigioni: ma dagli interni tumulti occupati rimessamente provvedevano, mentre i Valtellinesi per questo appunto acceleravano vieppiù. E già avevano composto che il 19 luglio, mentre gli Evangelici erano assembrati alla predica festiva, dovessero assalirli e trucidarli nel punto stesso, truppe milanesi entrerebbero nella valle.


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Il Sacro Macello di Valtellina
di Cesare Cantù
Sonzogno
1885 pagine 160

   





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