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      Abbiamo l'Apologia di F. G. P. Nazari contro il Muzio. Como 1597, ed Acta disputationis tiranensis del Rusca, Como 1578. Biagio Alessandro era predicante a Berbenno.
      (55) Al primo pericolo di riforma si era messo in Valtellina un nuovo inquisitore, fra' Modesto da Vicenza; ma il cronista Stefano Merlo scriveva. "Non penso che al mondo si saria trovato il più furibondo e i1 più simulatore di lui; ed aveva tanta cupidità di guadagnar scudi, che faceva ogni diligenza a trovar gente che avesse voglia di vendicarsi, ed accusar gente assai per accumular danari. Onde, se gli uomini non avessero provvisto a mandarlo via, voleva infamar quasi ogni persona, salva quelli i quali ajutavano a tal impresa... Dubito che, se tali frati potessero andare in paradiso, troverebber la via di fare che in paradiso vi fosse tal difetto (d'accusare d'eresia i nemici)".
      (56) Allora Giovanni Batista Bajacca comasco segretario del vescovo d'Adria, nunzio agli Svizzeri, scrisse al signor abate Camillo Cattaneo a Madrid una "Relazione dello stato politico de' Grisoni e della causa de' moti e seditioni loro nell'anno 1618" manoscritto di cui molto mi valsi, e dove mostra che bell'opera sarebbe al re cattolico invadere la Valtellina, sperdere quel branco d'eretici, e tornarla al suo dominio. Alfonso Casati, messo di Spagna a Soletta, tentò persuadere questo partito, ma vi si opposero i Francesi.
      (57) Scrisse la vita del Rusca il suddetto G. B. Bajacca. Fra' Riccardo da Rusconera ne stampò il martirio nel 1620 ad Ingolstad.


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Il Sacro Macello di Valtellina
di Cesare Cantù
Sonzogno
1885 pagine 160

   





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