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      E questo schiavo divenuto pontefice, prosegue l'opera dell'emancipazione e dell'affratellamento dei popoli: e mentre le leggi Giulia e Papia dichiarano illegittimo il matrimonio d'un figlio di famiglia senatoria con persone di classi inferiori, Calisto predica che il patrizio e il servo ebbero da Dio gli stessi doveri, che Dio li giudicherà coll'egual rigore, nè permetterà mai che l'orgoglio rompa l'unione da lui consacrata. Papando Calisto, s'istituì che, nella nomina dei vescovi convocassesi il popolo, non perchè eleggesse, ma perchè dichiarasse se l'eletto pareagli degno o no del sublime suo ministero: altra insigne modificazione della legge romana, ammirando la quale, Alessandro Severo decretò che nelle varie provincie si facesse altrettanto per l'elezione dei prefetti.
      Gli estremi di fierezza e d'iniquità, che ad essi consentiva la legge, furono fatti dagli imperatori per reprimere la nuova fede; ma ormai il mondo divideasi in due gran parti, idolatri e cristiani. Costantino sentì la nuova forza innovatrice26, e le concesse parità di diritti; e tanto bastò perchè presto divenisse prevalente. Alla nuova Chiesa egli profuse doni ricchissimi27; e sebbene sia falsa la carta con cui a papa Silvestro concedeva la sovranità di Roma e dell'Italia28, parve adempiere un decreto della Providenza quando egli trasferì a Bisanzio la sede dell'impero, lasciando libera la metropoli del cristianesimo29. Alle chiese fu attribuito il diritto che già spettava alle congregazioni pagane, di possedere beni sodi, e subito gliene furono profusi a segno, che Valentiniano I vietò al clero d'accettare eredità: ove san Girolamo riflette non esser deplorevole il divieto, ma il meritarlo.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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