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      Altri ringiovanivano le ebraiche, massime colla cabala: i Gnostici dicevano che Cristo fosse un mero simulacro, e pretendevano a una scienza superiore ai culti pagani, alla religione mosaica, alla cristiana, eppure indipendente dalla rivelazione, togliendo alla Chiesa l'autorità infallibile per ridurla a un sistema, da perfezionare coi sistemi imperfetti della filosofia, agognando di raggiungere colle forze proprie un'altezza inaccessibile alla ragione; eresia che tratto tratto rinacque coi mistici, credenti alla intuizione immediata, e aspiranti ad una perfezione più che umana. Manete spiegava l'esistenza del mal morale e del fisico col supporre una divinità benefica ed una maligna. Gli spiriti forti diceano fin d'allora che le differenti maniere d'intendere e adorar Dio fossero, non essenziali forme di dottrina, solo varianti vedute dell'intelligenza cristiana.
      Giustino martire, autore dell'Apologia, avea composto un libro contro tutte le eresie e sètte, e lo esibiva all'imperatore Antonino40. Anche Ippolito scrisse la Confutazione delle eresie; un Catalogo delle eresie san Filastro vescovo di Brescia; e Tertulliano nelle Prescrizioni sostiene che le eresie non sono strade ad appurare il cristianesimo, perchè ciascuna è nuova in paragone della verità che esistea fin dal principio: perchè l'eretico non ha regola nè fine nel disputar contro la Chiesa, abbandonato com'è al proprio giudizio: perchè quelle opinioni contraddicono una all'altra, e ciascuna pretende essere la verità. Inoltre ciascuno si crede in diritto di cangiare e di modificare per proprio talento ciò che ha ricevuto, come per proprio talento l'autor della sètta lo ha composto.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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