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      Tale natura aveano anche i possessi, di cui gli imperanti o i baroni investivano le chiese e gli ecclesiastici, a titolo di regalie. In conseguenza essi pretendevano di godere di quei beni, duranti le vacanze (regalia utile), e conferire i benefizj mentre i vescovadi vacassero (regalia onoraria): pel qual modo l'imperatore e gli alti signori investivano i prelati non solo dei beni, ma della dignità, cioè non solo collo scettro e la spada che significavano il possesso temporale, ma anche coll'anello e il pastorale che esprimevano la podestà spirituale, e ne riceveano l'omaggio e la promessa di soggezione. Era un mettere in ceppi la Chiesa, e stornarne lo spirito; imperocchè, le fazioni portando imperatore ora un Franco, ora un Italiano, ora un Tedesco, a capriccio di questi modellavasi la scelta de' papi; la tiara acquistavasi per intrighi di donne, cabale di politicanti, violenza di bravi; papa Formoso, forse perchè mostratosi avverso alla fazione italiana, era fatto disseppellire dal suo successore, e giudicare, e condannare ad avere mozzo il capo e le tre dita con cui benediceva, poi gittato nel Tevere, disacrando quelli che da lui aveano ricevuto l'ordinazione; Teodora e Marozia portavano al supremo seggio i loro favoriti e parenti; la fazione di Albano o quella di Tusculo, l'italiana o la tedesca ergeano, deponeano, richiamavano i papi, fino a crearne uno di 18 anni (Giovanni XII). Questi disordini52 sono raccontati colle esagerazioni consuete ai partiti, fino a dire che sedesse papa una Giovanna, la quale poi, nella solennità d'una processione, fu côlta dal travaglio del parto53.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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