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      Pier dalle Vigne suo segretario era denominato suo primo apostolo, nuovo Pietro, destinato a confermar la fede altrui, dacchè l'imperatore gli disse: «Pietro, poichè tu mi ami, pasci le mie pecorelle»; eretto a fronte al falso vicario di Cristo, per esser vicario vero governando secondo la giustizia, istruendo, riformando per mezzo della fede; su questa pietra angolare fondasi la nuova Chiesa imperiale (in cujus petra fundatur imperialis ecclesia); su lui riposò Augusto quando celebrò la cena co' suoi apostoli; ciò ch'egli chiude nessun altro apre; nessun chiude ciò ch'egli aperse: Pietro di Galilea rinegò tre volte il suo maestro, Pietro di Capua non v'è pericolo che neghi il suo, neppur una volta69.
      Così da un lato profanavansi le memorie sante, dall'altro tornavasi verso quell'antichità, a cui non repugnava la pretensione di governar le coscienze non meno che i corpi, e Federico fantasticava una supremazia religiosa, simile a quella degli imperatori greci e dei musulmani, che congiungevano i due poteri; e invidiava Vatace imperator d'Oriente, che nulla aveva a temere dalla indipendenza de' preti, e lo persuadeva a non acconsentire alla riunione della Chiesa greca colla romana che era scismatica. E poichè sentiva di non bastare a lottar col papa, divisava spartire la cristianità in tante Chiese nazionali, dove il re fosse anche pontefice, e così il conflitto divenisse impossibile.
      Tutto ciò sembra costituirlo quel che oggi diremmo un materialista incredulo, o se vogliasi, un politico indifferente; difetto ben raro in quei secoli.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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