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      Del sacramento dell'Ordine teneva luogo l'elezione dei loro gerarchi, che erano disposti in quattro gradi; il vescovo, il figliuolo maggiore, il figliuolo minore e il diacono. Al vescovo spettava l'imporre le mani, frangere il pane, dir l'orazione: mancando lui, suppliva il figliuolo maggiore, se no il minore o il diacono: e in difetto, un semplice credente e fin anche una catara. I due figliuoli coadjuvavano al vescovo, visitavano i fedeli. In ogni città aveasi un diacono per ascoltare i peccati leggeri una volta al mese; il che dai Lombardi (i quali appare da ciò ritenessero la distinzione dei peccati veniali) dicevasi caregare servitium. Il vescovo, avanti morire, inaugurava a succedergli il figliuolo maggiore, imponendogli le mani.
      Quotidianamente, allorchè sedevano a mangiar di brigata, il maggiore fra i convitati sorgeva, e recatosi in mano il pane e il calice, proferiva: Gratia Domini nostri Jesu Christi sit semper cum omnibus vobis; spezzava quel pane, lo distribuiva, e quest'era la loro eucaristia. Il giorno della cena del Signore imbandivano più solennemente; e il ministro, postosi ad un tavoliere, su cui erano una coppa di vino ed una focaccia d'azimo, diceva: «Preghiamo Dio ci perdoni i peccati per sua misericordia, ed esaudisca le nostre petizioni; e recitiamo sette volte il Pater noster a onore di Dio e della santissima Trinità». Tutti s'inginocchiano; orato, sorgono; esso benedice il pane e il vino, frange quello, dà mangiare e bere, e così è compiuto il sacrifizio.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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