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      Se si fosse dichiarato eretico un papa, cioè interrotta la successione apostolica, Filippo avrebbe assicurato il trionfo della forza sul pensiero, dei governi sulla Chiesa, talchè ormai i re avrebbero potuto quel che voleano. Adunque la cristianità indipendente reclamò contro la scandalosa procedura: eppure in pieno concistoro disputarono accusatori e difensori, imputando Bonifazio d'essersi mostrato avverso a re Filippo in tutte le sue costituzioni, e inoltre ateo, e contaminato di tutte le conseguenze di tale dottrina; in occasione del giubileo avere detto agli ambasciadori di Lucca, di Firenze, di Bologna non doversi credere l'immortalità dell'anima, nè la futura distruzione del mondo, nè la divinità di Cristo. L'enormità stessa delle accuse le palesa false: e l'avere trovato chi le sosteneva attesta con quali arti le appoggiasse re Filippo. Il quale, se lasciò per allora mandare l'accusa agli archivj, ottenne una Bolla ove egli era dichiarato egregio difensore della Chiesa in quanto aveva operato contro Bonifazio; resigli tutti i privilegi tolti; ordinato che dai registri papali si cancellassero le lettere pontificie avverse a lui; a Bonifazio non restò neppure la pietà, che suole accompagnare le vittime della tirannide.
      L'accenno che abbiamo fatto de' Templari, ci mena ad altra qualità di eretici. Era quello un Ordine cavalleresco e religioso, istituito per proteggere i pellegrini che visitavano il tempio di Gerusalemme. Vi entravano i cadetti di grandi famiglie; ed arricchitisi d'eredità e di commende, si diffusero per tutta Europa.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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