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      E tutto ciò nel poeta che vantavasi.
     
      Io mi son un che, quandoAmore spira, noto, ed in quel modo
      Ch'ei detta dentro, vo significando.
     
      Certamente l'Alighieri serba quella scienza moderata che non presume spiegare tutto; non dubita della teologia, come neppure della filosofia; crede alla forza del sillogismo, agli artifizj della scolastica per raggiungere la verità; ammira la sapienza di Dio e la provvidenza, anzichè abbandonarsi alla scienza stanca e disillusa che, non credendo più nulla, a nulla conduce. Rimproverato ai Cristiani di non acquetarsi alle ragioni, giacchè, se avessero potuto sapere tutto, non era mestieri della rivelazione179, fa la più esplicita professione di fede davanti a san Pietro prima d'entrare nell'empireo180, e sa che per giungere alla salute ci vuol di credere al vecchio e al nuovo Testamento, e all'interpretazione che ne dà la Chiesa181.
      V'è di più: egli riprova esplicitamente l'eresia: a «quei che presumono contro la nostra fede parlare», grida: «Maledetti siate voi, e la vostra presunzione e chi a voi crede»182: inneggia san Domenico «che negli sterpi eretici percosse»: nell'inferno vede le arche infocate piene di eretici. Forse erano gente che, in opposto della vita penitente e ascetica d'allora, cercavano i godimenti e l'oblio: ed erano intitolati Epicurei. La loro sètta era molto diffusa in Firenze nel 1115 e 1117, sotto i quali anni Ricordano Malaspini e Giovan Villani attribuiscono i ricorrenti incendj a giudizio di Dio contro la serpeggiante eresia: e il Villani dice altrove che i Patarini erano «epicurei per vizio di lussuria e di gola, che con armata mano difendevano l'eresia contro i buoni e cattolici cristiani».


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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