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      Questo scapitare della santa sede nella venerazione, cresceva baldanza a' principi di sminuirne l'autorità, ai dotti di chiamarla a severo e passionato esame: le satire acquistavano peso quando uscivano dalla bocca de' pontefici stessi, e portavano ad immediata applicazione.
      Pertanto il dubbio filtrava nei cuori più sinceri; l'indifferenza ne' più generosi, la disperazione ne' più robusti: e principi, Università, giureconsulti, teologi, disputavano sui mezzi di ripristinare l'unità. Il più ovvio sarebbe stato un concilio generale: ma poichè il convocarlo attribuivasi da secoli al papa, a qual dei due competeva? Si dovette ripiegare con sinodi particolari; ma che? oltre i due papi, v'ebbe fin tre concilj.
      Intanto che nel mondo cristiano perdevasi l'unità che n'è l'essenza, Bajazet granturco stringeva Costantinopoli, aveva invaso l'Ungheria, e la Polonia; e i Tartari, sotto il terribile Tamerlano, minacciavano all'Europa le devastazioni che aveano recate all'Asia.
      Gli animi, sgomentati fino alla disperazione, si volgeano a Dio, da lui solo aspettando il termine a tanti guai. Già nel 1260, in occasione di gravi sventure, s'eran diffusi per Italia i Flagellanti: compagnie devote che, dietro a un crocifisso, passavano di paese in paese, gridando misericordia e pace e penitenza, e traendo infinita gente, intere città e provincie. Pare fossero primi i Perugini: trentamila Bolognesi arrivarono così a Modena; alcuna volta crebbero fino a centomila; e cercavano por rimedio agli scandali, alle discordie, alle usure colla preghiera, la macerazione, la predica.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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