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      Il suo cadavere, entro una bara a panni di varj colori gai e sfoggiati, sia portato da dodici donzelle vestite di verde, che cantino arie allegre, e ricevano una dote. Non rechino candele, ma ulivi e palme e ghirlande di fiori; non lo seguano monaci che abbiano la tonaca nera. Così piuttosto in guisa di nozze che di funerale fu sepolto in Santa Sofia. Il nostro secolo, che tanto s'intende di libertà, lo chiamerebbe un libero pensatore.
      Ma intanto il mondo si era trasformato, fissate le genti sul suolo che diverrebbe lor patria; e restauratasi l'antica coltura, si moltiplicavano le scoperte, si sentivano nuovi bisogni.
      Non limitandosi a dirozzare la società nuova, la letteratura pretendeva modificarne le credenze e gli atti, ritornando nelle teoriche e nella pratica verso il paganesimo. Le scienze, allattate nel santuario e disciplinate dagli scolastici come un esercito sotto al Verbo di Dio, or disertavano, e dilatandosi mediante la stampa, mordeano il seno che le avea nudrite. Passando dal periodo credente al pensante, l'uomo s'appropriava col raziocinio le verità, che fin là avea ricevute dalla fede, e mentre fin allora la religione era, quale Grozio la definì, unico principio dell'universale giustizia, or non più soltanto dalla Chiesa domandavasi in che modo servire meglio a Dio e al prossimo. Platone avea detto: «Filosofia è imparare a conoscer Dio: filosofare è amar Dio: filosofare è imitar Dio»208, onde fu preferito dai primi Cristiani, ma condusse facilmente nell'idealismo.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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