Pagina (262/608)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Bruciar solo il libro si fa dal Giovio, dal Guazzo, dal Lami; mentre il Verino, il Landino, Giovan Matteo Toscano ed altri si limitano a dire che fu proibito. Alcuni poi nominano l'autore senza nulla accennare di tutto ciņ; il che viene preso per un'artificiosa dissimulazione, ne, conchiude il Vossio, hominis eruditi beneque meriti de literarum studiis nomen ac gloriam labe non exigua aspergere viderentur.
      Il Richa, nelle Chiese Fiorentine, s'estende a ridur queste asserzioni al vero, provando che l'autore ebbe solenni esequie il 1475, e Alemanno Rinuccini recitogli l'orazione funebre, ove leggesi: Postremo etiam poeticam ausus tentare facultatem, hunc, quem suo pectori suppositum cernitis pergrandem librum, ternario carmine composuit, quem propterea Vitę Civitatem nuncupavit, quod animam terreni corporis morte liberam, varia multiplicia loca peragrantem, ad supernam tandem patriam civitatemque perducit, ubi beato fruatur ęvo sempiterno.
      Il Palmieri era stato tenuto in onore da' suoi contemporanei, deputato dalla patria al Concilio ivi adunato, ambasciadore a pontefici, e il suo libro scrisse con buona intenzione, e al fine notņ Laus honor imperium et gloria sit omnipotenti Jesu Christo per infinita sęcula sęculorum. Amen.
      Compiuto il suo lavoro, lo diede a censurare al canonico Leonardo Dati, che fu poi segretario del papa e vescovo di Massa; il quale lo ringraziņ di questo pręclarum opus, mihi longe gratissimum; e che sarebbe meritorio per lui, e utile ai Cristiani, cui ajuterebbe ad acquistare la cittą eterna.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantł
Utet
1865 pagine 608

   





Giovio Guazzo Lami Verino Landino Giovan Matteo Toscano Vossio Richa Chiese Fiorentine Alemanno Rinuccini Postremo Vitę Civitatem Palmieri Concilio Laus Jesu Christo Leonardo Dati Massa Cristiani