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      Noi ci siamo tanto compiaciuti in lodare i frati, che non saremo imputati di malevolenza se deploriamo con pari franchezza che le istituzioni umane, al par che le verità, si disgradano quando sieno esposte al vento e alla pioggia del mondo. Chi ignora con qual buon senso stizzoso san Girolamo rivelasse i disordini de' monaci fin dal suo tempo? Vedemmo come, a riformarli, s'istituissero gli Ordini mendicanti, ma la costoro degenerazione fu tanto prossima all'istituzione, che san Bonaventura, generale de' Francescani, già nel 1257 querelavasi co' provinciali e guardiani, perchè, sotto veste di carità, i fratelli s'impacciassero d'affari pubblici e privati, di testamenti, di segreti domestici; sprezzando il lavoro, cadono nell'infingardaggine; e mentre pregano a ginocchi e meditano nelle celle, sbadigliano, dormono, si danno a vanità, o dai libri che composero traggono un orgoglio, qual non prenderebbero col tessere stuoje o fiscelle come i primi romiti; vagando, riescono d'aggravio agli ospiti o di scandalo; per rifarsi della stanchezza mangiano e dormono oltre il prefisso; scompigliano le regole del vivere; domandano con tale importunità da farsi schivare come ladri. E segue a dire che la vastità dei conventi incomoda gli amici, ed espone a sinistri giudizj; ai parroci spiacciono264 perchè si danno attorno a funerali e a testamenti. Così un loro amorevole; che non doveano dirne Pier delle Vigne e Mattia Paris loro avversissimi?
      L'Ordine francescano nel secolo xvi avea già dato cinque papi, quarantatrè cardinali, più di cento canonizzati.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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