Pagina (309/608)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E la recitava in un concilio, e la dedicava a Leone X, al quale pure dedicò quattro libri dell'Amor Divino; e tutto è pietà nel suo De morte Christi, et de studio divinæ et humanæ philosophiæ (1497); e nella dedica che Aldo pose all'opera di lui De immaginatione, accenna a commenti de' Salmi, che aveva lasciati incompiuti, e che si allestivano per la stampa: come ha pure tre inni eroici alla Trinità, a Cristo, alla Beata Vergine.
      Lorenzo Valla, uno de' più battaglieri fra quegli eruditi che nel secolo XV empivano di risse la repubblica letteraria, nella prima giovinezza avendo invano domandato di succedere a suo zio come segretario apostolico, si vendicò con epigrammi contro la Corte romana: scrisse del Piacere anteponendo Epicuro allo stoicismo, contraddicendo a Boezio, come fece pure in un dialogo De libero arbitrio280; giostrò poi contro gli Aristotelici nelle Disputazioni dialettiche; nelle Eleganze della lingua latina mostrò molte improprietà nella traduzione vulgata della Bibbia e ne' padri della Chiesa. Francamente esercitò costui la critica con annotazioni al Nuovo Testamento, ponendo la vulgata in paragone coll'originale281; dimostrò spuria la lettera di Cristo al re Abgaro; falsa la donazione di Costantino a papa Silvestro282; nè che gli apostoli componessero ciascuno uno degli articoli del credo, e la dissertazione terminava esortando principi e popoli a frenare l'indebito imperio del papa, e avvertirlo che spontaneamente si tenga in porto, e rimanga soltanto vicario di Cristo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





Leone X Amor Divino Christi Aldo Salmi Trinità Cristo Beata Vergine Valla Corte Piacere Epicuro Boezio Aristotelici Disputazioni Eleganze Bibbia Chiesa Nuovo Testamento Cristo Abgaro Costantino Silvestro Cristo