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      Dalle ville che popolano il Val d'Arno e le pendici dell'Apennino, affluivano contadini; e appena le porte si schiudessero, precipitavansi nella cittą, dove trovavano accoglienza e nutrimento dalla eccitata caritą. Giovani, donne, fanciulli, vecchi, d'ogni classe, con giubilo devoto affollavansi ad aspettare le prediche del frate, ognuno queto al suo posto, con un lumicino per leggere l'uffizio o libri devoti; e non s'udiva uno zitto; se non che a tempo a tempo alcuno sorgeva ad intonare una laude, alla quale rispondeasi a vicenda: e le tre, le quattr'ore289 attendevano sinchč il frate venisse a spargere la parola or minacciosa, or confortante. Pareva proprio una primitiva Chiesa, dice un contemporaneo; dapertutto un conversare pieno di caritą, un guardarsi, incontrandosi, con letizia inestimabile, fossero pure forestieri, bastando ch'erano figliuoli di quel gran padre: per le vie e pel contado non pił canzoni e vanitą, ma cantici spirituali, e per le strade vedeansi le madri andar recitando l'uffizio co' figliuoli, a modo de' religiosi; alle mense, fatta la benedizione, si leggeva qualche libro devoto; non si vendea pił carne i giorni proibiti: la sera i giovani accoglievansi al focolare paterno a recitare il rosario; le donne ripresero la modestia nel vestire; sino i fanciulli chiesero dal magistrato regolamenti per proteggere il buon costume. Gli uomini viziosi s'asteneano, per paura d'essere additati dai fanciulli, come le donne addobbate in foggie disoneste. Voleano divertirsi?


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantł
Utet
1865 pagine 608

   





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