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      Gœtz di Berlichingen, nel quale Göthe personeggiò il medioevo cadente, con cuor d'acciaio e mano di ferro difende contro il diritto nuovo la feudalità, combattuta dall'esercito imperiale e dall'insurrezione de' villani, e si crede ancor potente a fiaccarlo. Ma come vede in man di suo figlio un libro, questo prodotto della neonata stampa lo getta nella disperazione, sentendo perito l'antico mondo da che un figliuolo di barone preferisce alla spada il libro, forza nuova che tutto invaderà. E questa forza, benedetta e cullata dai papi, or si voltava contro di loro efficacissima. Perocchè, se scherzi di petulanza eguale a quella d'Erasmo erano stati usati dai nostri novellieri e satirici, i costoro libri sfogliavansi da pochi, mentre adesso vi veniva ausiliaria la stampa, e dei Colloquj si diffusero ventiquattromila esemplari, milleottocento dell'Elogio della Pazzia la prima volta; poi ben trentuna edizione e i graziosi intagli dell'Holbein lo resero popolare.
      Per conseguenza in Erasmo personificavasi il nemico de' frati, e a lui si dirizzavano quanti aneddoti e fatti comparissero in proposito, come testè faceasi al Gioberti di quelli contro Gesuiti. Il giureconsulto milanese Andrea Alciato, che, essendo professore a Bourges, aveva avuto scolaro Calvino, e che, al leggere la Diatriba di Lutero contro la Sorbona smascellavasi dalle risa, asserendo che nulla di più arguto erasi inteso da Aristofane in poi, al Mallio, che mostrava intenzione di farsi francescano, diresse una lettera ove snudava gli abusi della vita monastica, con libertà non minore di Erasmo.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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