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      Divieto di sposare papisti; stampatori e libraj non si prestino a questi, nè pittori e scultori, vetraj, orefici, avvocati; non tengansi a fitto beni di Chiesa, per cui si devono offrire cera o incenso, che favorirebbero l'idolatria. Una fanciulla che si vestì da uomo; un proprietario che maltrattò i suoi lavoranti, lenti all'aratro; fanciulli che all'Epifania giocarono alla fava; uno che avea letto le Facezie del Poggio...... erano puniti, e più chi dicea male de' fuorusciti, martiri della verità. Così profondato l'abisso fra il credo antico e il nuovo, Calvino sbigottì le anime timide, e disingannò coloro che ancora fantasticavano un accordo; e quella risolutezza, quel sarcasmo, quell'irosa eloquenza contro Roma e la Sorbona e tutto il clero, trascinava, come tutto ciò che è violento. Allora parve la protesta avesse trovato l'ultimo suo termine; colla predestinazione rimetteasi tutto agli ineluttabili decreti di Dio; annichilamento dell'uomo, che causava una contentezza austera; che formava dei martiri, e che dovea piacere a coloro che si trovavano perseguitati.
      Novatore così radicale, pure Calvino volea conservare molti articoli primitivi; anzi spiegava fierezza contro chi li intaccasse; quasi che la trinità, la rivelazione, l'incarnazione, il peccato originale, l'espiazione di Cristo non si fondassero sulle stesse basi che gli altri dogmi cattolici.
      Più tardi la critica, nata dalla filologia, dovea scassinare le idee tradizionali sopra l'origine e l'autorità dei libri sacri.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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