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      Aveva ascoltato frà Girolamo, e ne trasse l'amor della religione associato a quel della patria: ma come si volle denigrare il suo patriotismo, così la sua fede. Il Grimm, in una vita che recentemente ne scrisse566 volle porre anche questo tra coloro che pensavano co' Protestanti; e che singolarmente non accettasse la necessità de' sacramenti, nè il purgatorio, giacchè, deplorando la morte di Giovansimone suo fratello, dice che poco importa se non abbia prima ricevuto i sacramenti.
      La frase è proprio di Michelangelo, ma se connettasi alle precedenti significa tutt'altro. Perocchè scrive: «Lionardo; io ho, per l'ultima tua, la morte di Giovansimone. Ne ho avuto grandissima passione, perchè speravo, benchè vecchio sia, vederlo innanzi che morisse, e innanzi che morissi io. È piaciuto così a Dio: pazienza! Avrei caro intendere particolarmente che morte ha fatta; e se è morto confesso e comunicato con tutte le cose ordinate dalla Chiesa: perchè, quando l'abbia avute, e che io il sappi, n'avrò manco passione».
      Che cosa gli fosse risposto appare da questa sua replica: «Mi scrivi che, sebbene non ha avuto tutte le cose ordinate dalla Chiesa, pure ha avuto buona contrizione: e questa per la salute sua basta, se così è».
      Vedi, lettore, come lo staccare una frase ne sovverta il senso. E Giorgio Vasari, suo veneratore, e che non facea legendarj, racconta che con esso girava di chiesa in chiesa per guadagnare il giubileo, pur tenendo ragionamenti dell'arte. E gli disse una volta: «Se queste fatiche che io duro non mi giovano all'anima, io perdo 'l tempo e l'opera». E altrove: «Non nasceva pensiero in lui che non vi fosse scolpita la morte.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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