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      ... per il che si vedeva che andava ritirando verso Dio.... Volentieri in questa sua vecchiezza si adoperava alle cose sacre, che tornassino in onore di Dio..... Sovveniva molti poveri e maritava secretamente buon numero di fanciulle».
      Malatosi suo fratello, scrive al padre: «Non vi date passione, perchè Dio non ci ha creati per abbandonarci». E quando stava per gittare in Bologna la statua di Giulio II, «Pregate Dio che io abbia onore qua, e che io contenti il papa; e ancora pregate Dio per lui». E riuscitovi: «Io stimo le orazioni di qualche persona m'abbiano ajutato, e tenuto sano, perchè era contro l'opinione di tutta Bologna che io la conducessi mai»567.
      Ben è vero che, irato ai tempi e a Giulio II, uscì talvolta in rabbuffi, fieri come ogni opera sua, e cantò:
     
      Qua si fa elmi di calici e spadeE 'l sangue d' Cristo si vende a giumelle,
      E croce e spine son lance e rotelleE pur a Cristo pazïenza cade.
      Ma non arrivi più 'n queste contradeChè n'andria 'l sangue suo fin alle stelle,
      Poscia ch'a Roma gli vendon la pelleEd eci d'ogni ben chiuse le strade
     
      Ma la sua fede non venne mai meno, anzi considerava beata la gente rustica, che onora e ama e teme e prega Dio pel meglio de' suoi lavori, de' suoi armenti, de' suoi campi; e non agitata dal dubbio, dal forse, dal come, dal tristo perchè, adora e prega con fede semplice568. E nelle sue rime molte suonano di preghiera e di pentimento; ricorre spesso alla misericordia di Dio, e gli dice:
     
      Non mirin con giustizia i tuoi santi occhiIl mio passato, e 'l gastigato orecchio


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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