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      In fatto la Riforma aveva operato sì poco sulle moltitudini in Inghilterra, che bastò il salir regina Maria per restaurarvi il cattolicismo. Giulio III vi mandò il Polo, che, come più intelligente e tollerante, capì bisognava dar l'assoluzione pei beni ecclesiastici venduti: ma Paolo IV stette fermo a negarla (rescissio alienationum), e revocò il Polo; e subito dopo la nuova regina Elisabetta ripristinò la chiesa scismatica. Allora Paolo IV esclamava: «Nelle guerre perdiam la Germania: pel ritiro del cardinal Polo perdemmo l'Inghilterra: vogliam il Concilio; vogliamo la riforma e la pace».
      Nè è fuor di luogo notare come la Chiesa anglicana conservasse un complesso di dogmi, di sacramenti, di riti, di prescrizioni, d'osservanze, che, più d'ogni altra forma di protestantismo, la avvicinano a noi; con un sacerdozio che si presume apostolico; colla pretensione di purità, unità, perpetuità. Anche il suo Common Prayer book, o libro di preghiere, nella maggior sua parte si scambierebbe per cattolico; la nostra messa è, si può dire, tradotta: altrettanto avviene nelle Omelie, ne' Formularj, nelle scritture di molti teologi de' primi tempi dello scisma. Ciò poteva anche esser un artifizio per insinuar poi le massime eterodosse, ravviluppate in tanto di vero. E da principio non pochi cattolici ne restarono illusi, talchè la Chiesa dovette intervenire per metterli sull'avviso: ma su queste conformità si fondano i tentativi odierni de' Puseisti di accordar l'anglicana colla Chiesa cattolica581.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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