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      Onde, quando per carità si degna risponder a qualche mia domanda, mi par di esser sicura di non poter errare seguendo il suo parere. E perchè mi disse che gli pareva che, se lettera o altro di frà Bernardino (Ochino) mi venisse, la mandassi a vostra signoria reverendissima, senza risponder altro se non mi fosse ordinato, avendo avuto oggi la alligata col libretto che vedrà, ce le mando: e tutto era in un plico dato alla posta qui da una staffetta che veniva da Bologna, senza altro scritto dentro. E non ho voluto usar altri mezzi che mandarle per un mio di servizio; sicchè perdoni vostra signoria questa molestia, benchè, come vede, sia in stampa, e Nostro Signor Dio la sua reverendissima persona guardi con quella felice vita di sua santità che per tutti i suoi servi si desidera.
      «PS. Mi duole assai che, quanto più pensa (l'Ochino) scusarsi, più si accusa, e quanto più crede salvar altri da un naufragio, più gli espone al diluvio, essendo lui fuor dell'arca che salva e assicura».
     
      Così l'umiltà salvava da quegli eccessi, a cui talvolta trae la soverchia concentrazione, sia pure ne' sentimenti più autorizzati. Molto ella ammirava il cardinal Contarini, e quando morì a Bologna il 24 agosto 1542, compiangeva perchè
     
      Potean le grazie e le virtù profondeDell'alma bella, di vil cose schiva
      Ch'or prese il volo a più sicura rivaVincendo queste irate e torbid'onde,
      Rendere al Tebro ogni sua gloria antica;
      E all'alma patria di trionfi ornataRecar quel tanto sospirato giorno
      Che, pareggiando il merto alla fatica,


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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