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      «Da Roma il 5 settembris 1540.
     
      Frater Bernardinus sen.
     
      «Molto magnifici signori; Non ho più presto resposto per non essere resoluto di sua santità. Oggi s'è contentata che io per lo advento venghi, e così mi sforzarò circa Ognisanti essere a Siena. Preghiamo el Signore ch'el mio venire non sia vano. Resta che vostre signorie in quanto posso mi comandino che non sarà cosa tanto difficile che lo amor non me lo renda facile.
      Il Signore vi conservi e prosperi nella sua grazia.
     
      Da Roma 27 settembris 1540.
     
      «Molto magnifici signori Priori Governatori e Capitani miei osserv.; Mi dolgo, per la molta affetione e cordiale amor che porto ed alle signorie vostre e alla patria, di non poter soddisfar a quello che per debito me si conviene, e a quanto saria il volere di quelle. Io non harei già aspettato che mi havessin fatto istantia di venir costà a predicare, che (quantunque non sia secondo il merito di quelle) al primo cenno sarei venuto, ma mi trovo, da molti giorni indrieto, con un dolor grande di schiena, e con altre indispositioni, attalchè, si ben mi forzasse a venir, non potrei predicare, e per questo ho ricusato anche a molti, e mi sò fermato qui che, tra che curarò il mal, mi verrò rassettando le mie scritture; per questo le Signorie Vostre si degneranno per tal impedimento scusarmi, contentandosi di quanto è voler di Dio per la mia imperfetione; e di questo è il mio buon volere verso di tutti, e mi faran gratia avermi nella vostra protectione e così a quelle con tutto il core mi fo raccomandato.


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 728

   





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