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      Io certo son ridotto a tale, che dove prima (come sapete) vi pregai molte volte che pregaste Iddio per me, al presente, conoscendo il contrario bisogno, non fo altro che pregare Iddio per voi, ed ora di nuovo umilmente lo prego che gli piaccia d'illuminarvi ed ajutarvi.
      Di Roma alli xx ottobre mdxlii.
     
      Il cardinale Caraffa, che poi fu papa, deplorava quell'apostasia colle parole onde la Scrittura deplora la caduta dell'angelo Lucifero49.
      «Ancor ci suonano nelle orecchie quelle tue splendidissime prediche, dei beni della continenza, della devozione alle cose sacre, dell'osservar i digiuni, de' panegirici di santi, delle lodi di monaci, dell'onor della povertà: ancora ci stai davanti agli occhi co' piedi scalzi, mal in arnese, mal acconcio; ancora hai freddo, hai fame, hai sete, sei nudo: ed or tra cibi e bevande, dilicature e letti fra molli coltri, in vulgari taverne, fra beoni, fra incestuosi, fra bestemmiatori, svergognato apostata soffri d'esser veduto? Dove son quelle tue magnifiche voci del disprezzo del mondo, della beatitudine delle persecuzioni, della costanza nelle cose avverse? Dove le acutissime tue invettive contro la cupidigia dei beni, la vanità delle ambizioni, le false insanie? Tutto è confuso, tutto disfatto. Dove tu stesso, che predicavi di non rubare e rubi, di non adulterare e adulteri? tu maestro distruggi tutta l'opera che dianzi insegnavi. Chi darà agli occhi miei una fonte di lacrime per pianger giorno e notte un bastone della Chiesa spezzato, un maestro di popoli accecato, un pastore mutato in lupo?


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 728

   





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