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      E proponeva una disputa a Oxford, volendo però che gli avversarj nel combatterlo seguitassero lo stesso metodo di lui; ma Ricardo Smith, capo di quelli, prima del giorno prefisso alla sfida uscì di paese. I delegati del re assistettero alla disputa, che per quattro giorni Pietro Martire sostenne con tre teologi papali contro la transustanziazione e la presenza reale: e il gran cancelliere dell'Università lo pronunciò vincitore, e vero Pietro per la costanza, vero Martire per le tante testimonianze addotte in pruova della verità69.
      Ma l'abolizione de' conventi avea cresciuto le sofferenze de' poveri in Inghilterra, i quali dapertutto sollevatisi, domandavano si ripristinasse il cattolicismo; in aspetto minaccioso avvicinavansi ad Oxford, e uno dei designati alla loro collera era Pietro Martire, gridato a morte.
      L'autorità durò fatica a tutelarlo; furono sospese le sue lezioni, e non sentendosi egli sicuro, tampoco in casa, sotto buona scorta fu condotto a Londra. Il re l'accolse favorevolmente a Richmond, e gli promise il primo canonicato che vacasse nella chiesa del Cristo, come in fatto fece: ove, quetate le cose, tornò a' suoi lavori.
      La storia della Riforma in Inghilterra è piena del nome di Pietro Martire, che fu adoprato moltissimo anche dall'arcivescovo Cranmer70; ma egli riconosceva che immensi abusi vi si erano lasciati sopravvivere, e che il bene era più in aspettazione che in attualità; e si lagna che il popolo si opponga all'istruzione, perchè secretamente vien assodato ne' suoi errori dai papisti.


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 728

   





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