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      Tal catechismo ebbe dal Brenzio. Tu per le viscere di Cristo, e per quanto ami la pace delle Chiese nostre, non voler consentire che, col nome di queste, egli stampi nulla che non concordi con esse. S'egli non vuol esser dei nostri, perchè pubblica un catechismo col nome delle nostre chiese?» (Qui ne mostra alcuni errori intorno all'eucaristia), poi segue: «Ripreso da noi, perchè con quel catechismo e altri tali libri divulgati, turbasse le chiese che stanno in pace, e credono rettamente intorno alla Cena, e spargesse dottrine contrarie a quelle dei predicanti nel nostro paese, rispose esser interprete, non assertore. Gli replicammo che si faceva assertore nel catechismo, che voleva fosse ricevuto dalle Chiese.... Stampi quanto vuole, purchè non faccia menzione delle nostre Chiese, nè mostri che noi consentiamo con esso. Abbiamo i nostri catechismi conformi al vostro; non ne vogliamo d'iscritti con altro nome... ».
      Sia questo un altro saggio dei dissensi, a cui rompevano coloro ch'eransi staccati dalla cattolica unità. Pertanto il Mainardi esultò quando il Vergerio partì dalla Valtellina, e «Se ne vada nel nome di Dio, e non ci sia più a lungo di carico».
      Il Vergerio si condusse predicatore e consigliere al principe Cristoforo di Würtenberg (1553), dal quale fu tutta la vita protetto e sostenuto. Nel 1554 lo troviamo a Strasburgo, donde si dipartì per paura della peste; sempre irrequieto, sempre credendo o vantando essere minacciato da' sicarj del papa.
      In Polonia cercò promuover la Riforma, sostenuto dai Radziwil, e difondere i libri protestanti.


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 728

   





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