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      Et il frate che era col precitato guardiano, et che diceva essere stato alla predica, affermava chel predicatore non haveva detto quelle cose del modo che le esponevano li frati de Santo Agostino. Replicavano il contrario li augustiniani, et dicevano havere già fatto examinare molte persone, le quali erano state alla predica, et che havevano deposto la cosa nel modo che loro la narravano, e che se il frate di zoccoli era stato ingiuriato da alcuno delli loro, doveva modestamente dolersene a li suoi superiori, li quali non seriano mancati di farne opportuna dimostratione, e non in publico biasimare tutta una religione, e mettere male impressioni nelle orecchie delli auditori, et tanto maggiormente che, come diceva il procuratore generale d'essi Augustiniani qual si ritrovava presente a questo ragionamento, era di pochi mesi inanzi stata fatta una constitutione da molti reverendissimi deputati da nostro signore che nel pergamo niun frate dovesse predicare a carico d'alcuna religione: ma se si haveva notitia che alcuno fosse in qualche errore o incredulità, si deferisse alli precitati reverendissimi deputati. Finalmente, di parere del precitato guardiano si mandò a chiamare il precitato predicatore di Zoccoli che dicono sia un frate Francesco Farino de Monferrato, e così venuto dinanzi a me, li precitati Augustiniani cominciarono a replicare il sopra detto, lui havere detto a loro carico, gravandosi delle calunnie che lui gli haveva date, et instando che lui le negasse overo, le disdicesse, altrimenti che essi se ne risentirebbono davanti altro più competente giudice, et non tacerebbono anche quanto incontro potevano dire.


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 728

   





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