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      Et così essendo sin presso a sera durata questa quistione senza pigliare forma d'acquetarsi e concordarsi, et in la quale anchor che quei frati di Santo Augustino sempre procedessero molto costumatamente e con humanissime parole, nondimeno quell'altro di zoccoli per il primo procedeva rottamente et in colera, io li risolsi chiaramente che io non volevo che loro mi mettessero la città in conquasso et in rotta con le sue discordie et suoi dispareri. E che però, quando fra loro non rimanessero d'accordo, non pensassero alcun di loro di predicare questa mattina nel Duomo perchè non mi pareva che l'havessero a fare così partiti da me. E sapendo che havevano a ridursi al precitato vicario, feci tal ufitio, et tenni tal modo con lui, che 'l dispose quel frate di zoccoli a non predicare altrimente questa mattina nel Duomo; ove lui così non ha predicato, nè meno vi ha predicato alcuno di quelli di Santo Augustino. Non tacerò che quello di zoccoli disse ancho questa parola; E ci sono stati di vostri frati che sono andati vantando che monsignor Augustino, qual ha predicato quest'advento in Ferrara, n'ha fatto fuggire don Calisto. Al che li Augustiniani resposero che queste erano parole impertinenti e che li Augustiniani non potevano havere detto questa cosa non appartenente a loro, perchè monsignor Augustino non era delli suoi ma è conventuale.
      Il tutto ho voluto, parendomi di qualche importanza, fare sapere a vostra eccellenza togliendo solamente il succo e la sostanza di infinite parole che dall'una parte e l'altra furono dette e replicate, e così questa mia glie ne sia per aviso.


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 728

   





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