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      Non per questo che alcuno sia venuto mai a far una minima deposizione, se non che generalmente si diceva di questo e quello... Due volte io ho fatto dire a messer Bonifazio di queste eresie che intendo che 'l va diseminando lui e quel santo clerico, suo servitore in casa per maestro delli suoi putti; il qual santo in sacristia pubblicamente diceva dell'officio che non si debbe dire».
      Fra gli altri ministri dell'Anticristo «vi erano due. Un siciliano per nome Fileno, o Paolo; si varia il nome a suo modo; già frate predicatore di san Francesco sfratato, fuggito da diverse parti, che ha processo sopra di lui di omicidj e di eresia, ed è fuggito da Bologna, ed è stato preso qua sopra il Modenese, che andava sovvertendo li villani in un castello dove il duca ha mandato un frate di San Domenico che lo esaminasse insieme coll'inquisitore di Bologna. Io con bel modo me li voleva pur ingerire, ma quello di Bologna dice ch'è del suo Foro, per aver già cominciato il processo in Bologna contro costui; promettendomi che, se accuserà alcuno di questa diocesi, me lo notificherà perchè io possa fare il debito mio.... Non manca intercessori per questo ribaldo, li quali dicono che ben si veda non fosse calunniato per esser dottissimo nella scrittura e nella dottrina platonica.
      «L'altro simile era ancor lui alienigeno, ed è scappato, e faceva il medesimo ufficio luteranesco, e di nome era il Turchetto, figliuolo d'un Turco aut Turca, il quale era carissimo a questi accademici: però andava a insegnar l'evangelio a monsignor Bonifazio.


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 728

   





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