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      De' dogmi particolari, Dio sa che mai son venuto a ragionamento privato con lui, se non che, essendomi stato detto da un certo ferrarese, che si faceva parente del Savonarola, il quale non vidi mai più che una volta, ed era di passaggio per Bologna; e come mi disse, era venuto a posta per amor di Dio ad avvertirmi del cardinal Polo, a causa non credeva che fosse il purgatorio, ritenendo questa memoria, quando mi trovai con sua signoria reverendissima per esplorar la mente sua gli dissi che molti in Italia negavano il purgatorio, che le pareva? Sua signoria reverendissima subitamente mi rispose: Sono molto presuntuosi e temerarj quelli che lo negano, tenendolo la Chiesa.
      Un'altra volta ragionando con lui di certi versi del Flaminio, gli dissi che molte persone mormoravano che lo tenesse in casa, perchè si diceva che era allievo del Valdesio e di frate Bernardino da Siena: esso mi rispose: - Ho veduto questo bell'ingegno e le belle lettere del Flaminio, e ho avuto paura che non facesse di gran male se diventava eretico, e son andato pian piano ritirandolo alla buona via, di modo che spero sarà guadagnato alla Chiesa di Dio; e però quelli che mi biasimano mi dovriano più presto lodare per avere fatto tal opera». Ed altro particolare non mi ricordo avere ragionato.
      Dal detto Flaminio ebbi una volta un libro spagnuolo sopra li salmi, composto dal Valdesio; il qual Valdesio non vidi mai, e mi disse che quello era un bel libro, e che lo leggessi. Io ne lessi alquanto, ma per esser in lingua spagnuola, la quale troppo bene non intendeva, e perchè l'uomo si fastidisce di legger tanti che scrivono, lo restituii.


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 728

   





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