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      Posso aver detto qualc'altra cosa, come si dice, inter pocula et ratione disputandi et colloquendi, delle quali non ho memoria alcuna, ma quando avessi, voglio averla per non detta, perchč sarā stata senza mala radice: ma o per l'ignoranza, o per far dire altri, o per contenzioni dopo desinare e intertenimento come si suole fare, e in multiloquio non188 deest peccatum.
      Potria anco aver dato sospetto di me la conversazione con alcuni, i quali dopo si sono scoperti di mala mente nella religione; ma sebben son stato in ciō inconsiderato, tutti quelli perō con cui ho praticato mai hanno tocco con me alcun articolo di fede nč di Santi Sacramenti, nč cosa essenziale che mi ricordi, altro che quella della giustificazione, come ho detto di sopra. E perchč mi credo che nč anco in questo di che ho detto nč loro nč io eravamo d'accordo, perchč, se alcuni di loro hanno veduto che non bisognino nč opere nč sacramenti alla salute nostra, hanno creduto tutto il contrario di quel che ho creduto e credo io. Ed alcune volte quando udiva dire come di un ms. Apollonio cappellano del reverendissimo Polo, che fu prigione nell'Inquisizione, che negavano li Sacramenti, mi stupiva, e spesse volte diceva, La sua giustificazione e la mia non č medesima, perchč hanno diverse conseguenze: essi negavano li Sacramenti e le opere: io non potrei vivere senza l'uno e l'altro, se ben sono peccatore. E quando m'avvidi che la cosa andava a questo modo, cominciai a troncar le pratiche e da molti anni in qua non voleva pių simili persone per casa, se non sforzato come persona pubblica a dar udienza comune a tutti.


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantų
Utet
1865 pagine 728

   





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