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      Enorme oppressione dell'individuo e del pensiero libero, che però piace perchè può esercitarla ognuno.
      I re cercarono farne tutto lor pro, onde alla fede, al feudalismo, al cattolicesimo opporre la burocrazia, le scuole, gl'interessi, alfine la libertà organizzata, cioè la libertà di chi tutto dirige. Ma venne il tempo che tale ordigno sguizzò dalle loro mani per cader in quelle di chiunque sappia adulare le passioni del giorno.
      La Chiesa avea preveduto il pericolo, e custode com'è della morale e del diritto, potea non provedervi?
      La bolla in Cœna Domini scomunicava gli eretici o chi ne leggesse i libri, ma non essendo questi distintamente nominati, ne nasceva incertezza: i varj inquisitori registravanli, man mano che ne aveano contezza, onde differivano gli uni dagli altri. Prima l'inquisizione di Spagna nel 1558 pubblicò un catalogo di libri proibiti: l'anno seguente papa Paolo IV mandò fuori l'Indice, che servì di norma ai successivi. Era diviso in tre parti. La prima, d'autori de' quali riprovavansi tutte le opere, sebbene d'argomento non religioso: tra' quali autori n'ha alcuno vissuto e morto nella nostra comunione. La seconda, dei libri condannati particolarmente: la terza, degli anonimi, dove per regola generale si vietavano quelli dati fuori senza nome dopo il 1519252.
      Anzi notaronsi settantadue stampatori, ogni opera edita dai quali si considerasse interdetta: e così le edizioni di qualunque avesse stampato libri d'eretici. Sono le esagerazioni consuete di chi si trova di fronte a un pericolo urgente.


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 728

   





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