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      Giuseppe da Leonessa, mandato missionario in Turchia, a Pera catechizza i galeotti, onde i Turchi lo sospendono per un piede, poi lo esigliano: roso da un orribile cancro, e dovendosi operarlo, non volle esser legato, dicendo: «Datemi il Crocifisso, e mi terrà immobile più di qualunque legatura». Lorenzo da Brindisi, professato a Verona, a Padova si diede a migliorare i costumi dei giovani studenti; a Roma discuteva co' rabbini, senza iracondia nè personalità, invitandoli ad esaminare il testo biblico; poi tolse ad esortare i principi tedeschi contro Maometto III, e a capo dell'esercito cavalcò colla croce in mano nella battaglia dell'11 ottobre 1611, la cui vittoria volle attribuirsi a miracolo di esso; indi fu adoperato a stringere leghe e menare ambasciate nella guerra dei Trent'anni.
      Gli annali de' Cappuccini, raccolti dal Boverio con pochissima critica, offron una serie di uomini dedicatisi alla propria perfezione morale e a servire il prossimo nelle maggiori necessità, cominciando appunto quando cominciava Lutero, cioè nel 1524. Tra il popolo si diffondeano a consolare, a benedire, a consigliare, a predicare, fin triviali e buffi; ma dal deriderli di ciò e delle assurde pruove del loro noviziato e delle minuziose osservanze si asterrà chi non dimentichi come mostraronsi eroi nelle pesti ricorrenti allora, e sempre furono spruzzati dal sangue de' suppliziati.
      In quella vece nelle pesti i Protestanti fuggivano: e Lutero l'attesta. «Si schivano talmente l'un l'altro, che non si troverebbe un chirurgo o un infermiere.


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 728

   





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