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      Sospetto d'eresia è chi lascia sfuggirsi proposizioni che offendano gli ascoltanti; o fa atti ereticali, come abusare de' sacramenti, battezzare cose inanimate, per esempio, calamite, carta vergine, fave, candele; chi strapazza immagini sacre; tiene, scrive o legge libri proibiti; o si allontana dal vivere cattolico col non confessarsi, mangiar cibi vietati e simili. Così la poligamia, il furto di sacre particole, la sollecitazione a peccato in confessione, la finta santimonia, la lettura di libri ereticali, oltre un'infinità di casi minori, quali sarebbero il sostenere che la santissima vergine non sia stata concepita senza la macchia originale, o usar litanie non approvate, o celebrare messa e ascoltar confessioni senz'esser sacerdote.
      Che le procedure dell'Inquisizione, per quanto ci facciano orrore, non fossero che le consuete basti a provarlo l'esser pubblicamente stampati i suoi codici360, secondo i quali, a ciascun reo è destinato un procuratore, persona intelligente e di retto zelo, che con lui possa comunicare e ne faccia le difese; di tutti gli atti e le deposizioni si tenga protocollo; «i vicarj saranno avvertiti di non permettere che i notari diano copia degli atti del Sant'Uffizio per qualsivoglia causa, salvo al reo, e solamente quando pende il processo, senza il nome de' testimonj, e senza quelle particolarità, per le quali il reo potesse venir in cognizione della persona testificante»361.
      Allora si esacerbarono i sospetti. E per verità se la Riforma, filosoficamente considerata, era uno slancio dello spirito umano verso la libertà, un voler pensare e giudicare secondo la testa propria intorno a fatti e idee che fin allora si erano accettati dall'autorità, ne conseguiva che divenissero sospetti tutti i pensatori, in qualunque senso pendessero.


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 728

   





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