Pagina (502/728)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      In questa città l'Inquisizione era già stabilita nel 1253, quando mandò a morte maestro Luco. Tre anni dopo, frate Anselmo capo inquisitore pubblicò certe provvisioni contro gli eretici, le quali volea facessero parte degli statuti della repubblica, e perchè i consoli ricusavano, egli obbligolli, minacciando di scomunica la città. Più tardi vi fe scuola Lucilio Vanini, e pare da lui apprendesse Cesare Conte pittore, che catturato dal Sant'Uffizio il 1632, moriva nelle segrete del palazzo ducale.
      I buoni uomini della valle di Chamonix, a' piedi del Monbianco, nel 1462 condannarono al fuoco diverse persone, accusate d'eresie, d'apostasia, di magia, e una donna che avea avuto commercio carnale col demonio, fu fatta sedere per tre minuti s'una lastra rovente, poi data al fuoco. A Ciambery i frati mendicanti non poteano andar in volta senza sentirsi fischiare e fin battere.
      Altra lettera di san Carlo del 15 aprile 1575 ci informa che il vescovo di Vercelli fu tacciato d'eresie per una pastorale dove esortava il suo popolo all'orazione della sera: ma attesta de' buoni sentimenti di esso, e si consola che l'accusa siasi volta contro uno scritto, giacchè le parole dette a voce possono facilmente riferirsi alterate; e ritiene che il santo padre non solo non l'imputerà, ma cercherà gli autori dell'accusa per punirli.
      L'Inquisizione ne' paesi del Piemonte fu moderata da Emanuele Filiberto, volendo che le sentenze non sortissero effetto se non col concorso del senato, dopo udito il pubblico ministero, ma la prescrizione cadde in dimenticanza.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 728

   





Inquisizione Luco Anselmo Lucilio Vanini Cesare Conte Sant'Uffizio Chamonix Monbianco Ciambery Carlo Vercelli Inquisizione Piemonte Emanuele Filiberto