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      Non pochi ai dì nostri si persuadono della potenza di alcuni a produrre in altri il sonno magnetico e il sonnambulismo. Sappiam noi se quest'arte non si conoscesse anche allora? Certo negli incantesimi entravano quelle che ancora chiamansi erbe delle streghe o magiche, e son generalmente solanacee e narcotiche: e il Porta e il Cardano indicano l'oppio, il giusquiamo, la belladonna, la datura, lo stramonio, il laudano, la mandragora. Inzavardati che si fossero con estratti di tal qualità, nella comatica estasi vedeano diavoli, tregende, altre immagini, abituali ne' discorsi e nelle fantasie d'allora: figuravansi trasportati, e soffrire, e godere realmente. Anche dissipato il sogno, poteano rimaner persuasi fosse stato reale, attesa la credenza comune; tanto che il ripeteano, e ne convincevano se stessi; e il confessavano quando o l'astuzia d'un processante o lo spavento della tortura ne turbasse la mente.
      Il Bodino, giureconsulto di prima schiera, il cui libro de Republica anticipava i concetti del Montesquieu, fece una Dæmonomania dove annovera i delitti de' maghi, cioè: 1° rinegano Dio, 2° lo bestemmiano, 3° adorano il diavolo, 4° gli dedicano i figliuoli, 5° glieli sacrificano, 6° li consacrano al demonio fin dall'alvo materno; 7° promettono allettar al suo servizio quanti più potranno; 8° giurano nel nome del diavolo e se ne gloriano, 9° commettono incesti e nefandità, 10° uccidono, cuociono, mangiano persone, 11° e principalmente cadaveri, massime d'impiccati, 12° fan morire mediante veleni o sortilegi, 13° fan perire le bestie, 14° e così le frutte e i cereali, 15° si copulano carnalmente col diavolo.


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 728

   





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