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      «Quelli che vanno al ballo, o (come si suol dire) in striozzo;
      «Quelli che malefiziano creature ragionevoli o irragionevoli, sagrificandole al demonio;
      «Quelli che l'adorano, o esplicitamente o implicitamente, offerendogli sale, pane, allume o altre cose;
      «Quelli che l'invocano, domandandogli grazie, inginocchiandosi, accendendo candele o altri lumi, chiamandolo angelo santo, angelo bianco, angelo negro, per la sua santità, e parole simili;
      «Quelli che gli domandano cose ch'egli non può fare, come sforzare la volontà umana, o saper cose future dipendenti dal nostro libero arbitrio;
      «Quelli che in questi atti diabolici si servono di cose sacre, come sacramenti, o forma e materia loro, e cose sacramentali e benedette, e di parole della divina scrittura;
      «Quelli che mettono sopra altari, dove s'ha da celebrare, fave, carta vergine, calamita o altre cose, acciocchè sopra essi si celebri empiamente la santa messa;
      «Quelli che scrivono o dicono orazioni non approvate, anzi riprovate dalla Santa Chiesa, per farsi amare d'amore disonesto, come sono l'orazione di san Daniele, di Santa Maria, di sant'Elena; o che portano addosso caratteri, circoli, triangoli ecc. per essere sicuri dell'armi de' nemici, e per non confessare il vero ne' tormenti, o che tengono scritture di negromanzia, e fanno incanti, ed esercitano astrologia giudiziaria nelle azioni pendenti dalla libera volontà:
      «Quelli che fanno (come si dice) martelli, e mettono al fuoco pignattini per dar passione e per impedire l'atto matrimoniale;


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 728

   





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