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      A Pietro Borboni arcivescovo di Pisa, che consultò i dotti di quell'Università se il fatto di certe monache ossesse fosse naturale o soprannaturale, Celso Cesalpino, famoso naturalista rispondeva, esponendo a lungo i portenti attribuiti alla magia, senza mostrare impugnarli; di poi argomentando con Aristotele, asserisce esistere intelligenze medie fra Dio e l'uomo, ma non poter queste comunicare con noi404. Forza era conchiudere non poter essere reali gli esaminati invasamenti: ma egli, per riguardi al tempo, non dichiara se non che non sono naturali, e volersi applicarvi i rimedj della Chiesa.
      Traviata così l'opinione del vulgo e dei dotti, farà più dispiacere che meraviglia il vedere membri rispettabilissimi della Chiesa trascinati dalla corrente. Nel 1494 papa Alessandro VI, avendo udito in provincia Lombardiæ diversas utriusque sexus personas incantationibus et diabolicis superstitionibus operam dare, suisque veneficiis et variis observationibus multa nefanda scelera procurare, homines et jumenta ac campos destruere, et diversos errores inducere, commette agli inquisitori di perseguitarle. Pure egli avea vietato a questi d'intrigarsi di sortilegi, malie, fatucchierie, se non v'intervenissero abuso di sacramenti o atti contro la fede. Nel 1521 Leone X, all'occasione de' molti sortilegi scopertisi in Valcamonica, parlava agli inquisitori della Venezia d'una genia perniciosissima che rinnega il battesimo, e dà il corpo e l'anima a Satana, e per compiacergli uccide fanciulli, ed esercita altri malefizj405. Nel 1523 Adriano VI al Sant'Uffizio di Como scriveva essersi trovato persone d'ambo i sessi, che prendono a signore il diavolo, e con incantagioni, carmi sacrilegi ed altre nefande superstizioni guastano i frutti della terra, e si licenziano ad altri eccessi e delitti406.


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 728

   





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