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      Subito il pentolino fu messo nell'acquasanta, indi riposto in luogo sicuro; e intanto Cesare si trovò liberato, e tornò florido e tranquillo. Tutto ciò il padre Carrara, per attestar come il mondo fosse contaminato da diavolerie, e come vi rimediasse il santo rigore di Paolo IV.
      Gregorio XV inveiva contro coloro che fanno malefizj, donde, se non morte, seguono malattie, divorzj, impotenza di generare, altri danni ad animali, biade, frutti ecc. e vuole che i rei siano immurati. Secondo il serio storico De Thou, diceasi che Sisto V avesse pratica col demonio, e patto di darsegli, purchè fosse papa e pontificasse sei anni. Di fatto ebbe la tiara, e per cinque anni segnalossi con azioni che sorpassano l'elevazione dello spirito umano. Al fine cadde malato, e il demonio venne a intimargli il patto. Sisto incollerito lo rimbrottò di mala fede, giacchè soli cinque anni erano corsi; ma il demonio gli disse: «Ti ricorda che, trattandosi di condannar uno che non avea l'età legale, dicesti Gli do uno de' miei anni?» Sisto non seppe qual cosa rispondere, e si preparò a morire fra i rimorsi.
      Vero è che il De Thou non sta garante del fatto, potendo esser invenzione de' malevoli Spagnuoli407. E Sisto V emanò nel 1585 la lunghissima bolla Cœli et terræ creator Deus, con cui condannò la geomanzia, idromanzia, aeromanzia, piromanzia, oneiromanzia, chiromanzia, necromanzia; il gettar sorti con dadi o chicchi di frumento o fave; il far patto colla morte o coll'inferno per trovare tesori, consumar delitti, compiere stregherie; al demonio ardere profumi e candele, come pur quelli che negli ossessi e nelle linfatiche e fanatiche donne interrogano il demonio sul futuro; le donne che entro ampolle serbano il diavolo, ed untesi con acqua od olio la palma o le unghie, lo adorano; quindi proibisce tutti i libri d'astrologia, il prendere l'ascendente, descrivere pentagoni, e le altre superstizioni allora in credito.


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 728

   





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