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      » Un altro, nella basilica stessa di San Pietro, mentre il sacerdote stava per elevar l'ostia, gliela strappò di mano, e sparse per terra il calice: onde assalito dagli astanti, fu battuto e consegnato all'Inquisizione; e confesso d'esser venuto in Italia con altri per commettere simili atti, fu condannato al fuoco, e lo subì «con tanta fermezza, che ha dato da ragionare assai437».
      I carteggi de' residenti veneti annunziano continui processi contro simoniaci, adulteri ed altri peccatori; e da Roma scriveano il 25 settembre 1568: «In una terra della Marca, chiamata Amandola, i fuorusciti, coi quali si dice che si sono accompagnati molti sfratati, entrati dentro, hanno usate gran crudeltà abbruciando le chiese, e buttando a terra, e rompendo le immagini, con gran dispregio di tutte le cose sacre; onde si dice che sua santità ha animo di far qualche grande provisione per quella terra, e per un'altra ancora vicina chiamata San Genese, poichè intende che in esse vi sono molti eretici. Ma non è città della Chiesa che abbia nome di averne più di Faenza: onde sua santità ha avuto a dire, che chiaritasi un poco meglio, la vuole al tutto distruggere con levar via tutti gli abitatori, provedendo poi per lei di una nuova colonia; e in questi giorni sono stati condotti qua molti di quella città per conto dell'officio dell'Inquisizione».
      Questi sfratati sono i fuggiaschi dai conventi: ma nel carteggio stesso è pur narrato degli Amadeisti, francescani molto depravati che il papa soppresse, surrogandovi i Minori dell'Osservanza; e in molti luoghi, massime nel Bresciano, a Iseo, Erbusco, Quinzano si opposero armati, cacciando dai loro conventi gli Osservanti.


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 728

   





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